L'Unione Europea e l'Indonesia hanno siglato un accordo di partenariato economico che apre prospettive interessanti per il comparto alimentare. La riduzione graduale dei dazi e la semplificazione delle procedure burocratiche puntano a rendere gli scambi più agevoli, introducendo al tempo stesso regole più trasparenti e chiare per le imprese coinvolte.
Vantaggi per l'export europeo
Le esportazioni di prodotti alimentari dall'UE verso l'Indonesia hanno raggiunto circa un miliardo di euro nel 2024. Con il nuovo accordo, le imprese europee potranno contare su condizioni più favorevoli, in particolare grazie a criteri chiari sul piano sanitario e fitosanitario e al principio di "regionalizzazione", che eviterà il blocco totale delle importazioni in caso di malattie circoscritte agli animali in alcune aree.
I comparti con maggior potenziale includono latticini, carni, ortofrutta e prodotti trasformati come cioccolato, conserve e prodotti da forno. Inoltre, 221 denominazioni europee saranno tutelate in Indonesia contro imitazioni e usi impropri, rafforzando la protezione delle eccellenze a marchio DOP e IGP.
L'apertura del mercato, tuttavia, non riguarderà tutte le categorie. Alcuni prodotti ritenuti sensibili per l'UE - come riso, zucchero, uova, banane fresche, etanolo e amidi modificati - resteranno esclusi dalla liberalizzazione dei dazi. Per altri, come aglio e funghi, sono stati introdotti contingenti limitati, in modo da bilanciare le nuove opportunità con la necessità di proteggere settori agricoli europei più vulnerabili.
Per l'Europa l'impatto complessivo dell'accordo dal punto di vista concorrenziale non è considerato preoccupante, poiché l'Indonesia esporta principalmente prodotti - come olio di palma, cacao e caffè - che non rappresentano una concorrenza diretta per la produzione europea. L'intesa potrà comunque facilitare lo sviluppo di relazioni commerciali più solide e aprire la strada ad un incremento degli scambi, soprattutto nei segmenti premium e ad alto valore aggiunto.
Focus sull'Italia
L'Italia gioca un ruolo di primo piano nell'export europeo verso l'Indonesia, soprattutto nei settori dove il Made in Italy è già riconoscibile, tra cui formaggi, pasta, prodotti dolciari, conserve e olio. Tra i latticini spiccano Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e Gorgonzola, mentre nel segmento dei prodotti trasformati la domanda riguarda in particolare biscotti, cioccolato, pasta secca e prodotti di confetteria. Rilevante anche il comparto delle conserve, che comprende passate di pomodoro, pomodori in scatola, sottoli e sottaceti.
Il vino rappresenta un caso a parte. Nonostante la prevalenza musulmana nel Paese, l'Italia ha registrato flussi di export interessanti negli ultimi anni, con un picco di 6,6 milioni di euro nel 2023. Nel 2024 le vendite sono scese a 4,1 milioni, e i dati del primo semestre 2025 (circa 900 mila euro, contro il milione del 2024 nello stesso periodo) indicano un rallentamento. Anche per questo segmento, l'accordo può costituire uno strumento utile per migliorare l'accesso al mercato e valorizzare le etichette italiane già presenti.
Per le aziende orientate all'internazionalizzazione, l'intesa offre dunque la possibilità di rafforzare la propria presenza in un mercato in crescita, valorizzando le eccellenze riconosciute a livello internazionale e cogliendo nuove opportunità di business nel Sud-Est asiatico.