Il settore biologico continua a espandersi in Italia, confermandosi un segmento sempre più rilevante per il comparto agroalimentare nazionale. Con un aumento sia della domanda interna che delle esportazioni, il 2024 si è chiuso con risultati positivi: le vendite di prodotti biologici in Italia hanno superato i 6,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 5,7% rispetto all'anno precedente.

Secondo i dati dell'Osservatorio SANA, presentati da Nomisma in occasione di Sana Food-Rivoluzione Bio 2025, la crescita delle vendite interne è stata trainata soprattutto dagli acquisti per il consumo domestico, che hanno raggiunto i 5,2 miliardi di euro, mentre i consumi fuori casa hanno superato 1,3 miliardi di euro, con un aumento del 5%. Parallelamente, il biologico Made in Italy ha rafforzato la sua presenza nei mercati internazionali, con un export che ha toccato quota 3,9 miliardi di euro, segnando un incremento del 7%.

Durante la settima edizione di Rivoluzione Bio, il dibattito si è concentrato sull'analisi dei dati e sulle strategie per affrontare le sfide del settore, con particolare attenzione al Piano d'Azione nazionale del biologico e al Piano strategico nazionale della PAC, strumenti fondamentali per raggiungere l'obiettivo del 25% di superficie agricola dedicata al bio entro il 2027. In questo contesto, è stata recentemente presentata dalla Commissione Europea la "Vision for Agriculture & Food", un documento che riconosce il ruolo strategico dell'agricoltura biologica nella transizione ecologica e nella capacità di attrarre giovani, favorendo così il ricambio generazionale.

Secondo FederBio, il quadro complessivo conferma la crescita del biologico sia sul fronte produttivo che su quello commerciale, sia a livello nazionale che internazionale. Tuttavia, l'associazione ha sottolineato la necessità di interventi mirati per consolidare il trend positivo. Tra le priorità individuate, particolare attenzione è stata posta alla semplificazione burocratica dei sistemi di certificazione e dell'accesso alle misure della PAC, considerato un elemento critico, soprattutto per le piccole e medie aziende operanti nelle aree interne.

Sul versante della domanda, FederBio ha evidenziato l'importanza di continuare a investire in programmi di comunicazione ed educazione alimentare per sostenere i consumi di prodotti biologici, a partire dalle mense scolastiche. Un ulteriore impulso al settore potrebbe arrivare dall'introduzione del Marchio del biologico italiano, che avrebbe il compito di rafforzare l'identità delle produzioni locali e valorizzare la sostenibilità del metodo biologico. Secondo l'associazione, questa iniziativa potrebbe rappresentare una leva decisiva per diffondere le pratiche agroecologiche, contribuendo a renderle un modello di riferimento per il sistema agroalimentare.

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