"Narrare" il proprio brand è una strategia di comunicazione e promozione che può tornare utile ai produttori che intendono affacciarsi all'export o rafforzare la propria presenza sul mercato estero. Lo storytelling del marchio, infatti, può influenzare la decisione di distributori e importatori esteri che devono scegliere i prodotti da acquistare basandosi sulla capacità delle aziende di comunicare la propria identità.
L'arte della narrazione può essere vista come uno dei pilastri del marketing di un'azienda. Infatti, le strategie di "brand narrative" in ambito food, così come in altri settori, possono contribuire al raggiungimento di 3 importanti obiettivi:
- distinguere il brand dalla concorrenza;
- rendere il marchio memorabile e di facile riconoscimento;
- creare una connessione emotiva con i potenziali clienti (in questo caso con i distributori esteri).
Ed è proprio la componente emotiva a giocare un ruolo fondamentale nel racconto di un'azienda, così come accade negli spot pubblicitari. La storia di fondo, se ben raccontata, resta nella memoria delle persone e rappresenta, quindi, la chiave di successo per la promozione di un marchio.
Come creare uno storytelling per ottenere il massimo impatto
Per raccontare il proprio brand è necessario partire da alcuni aspetti fondamentali. Vediamo, di seguito, alcuni spunti su cui basare lo storytelling di un'azienda e realizzare contenuti promozionali (testuali, visivi e digitali) da pubblicare sul sito web aziendale, da includere nelle campagne di email marketing, oppure da condividere sui canali social e su altre piattaforme finalizzate alla promozione di prodotti food:
- narrare la storia e le origini dell'azienda secondo il punto di vista di chi l'ha fondata e di chi ha contribuito alla creazione del marchio;
- comunicare la mission dell'azienda, mostrando passione e dedizione nel raggiungimento degli obiettivi;
- concentrarsi sugli ingredienti e sulla loro provenienza, raccontando il territorio che ha fornito un indispensabile contributo per il successo dell'azienda;
- mostrare le specialità prodotte e i metodi di preparazione (pratiche innovative o rispettose della tradizione del posto);
- annunciare il lancio di un nuovo prodotto;
- dare consigli su come utilizzare i prodotti, facendo riferimento alle tradizioni enogastronomiche locali.
Oltre a questi punti considerati basilari, è possibile costruire la narrazione del proprio brand ispirandosi ai nuovi trend e a quelle tematiche che risultano tra le più seguite. L'etica e la sostenibilità, ad esempio, sono dei temi che negli ultimi anni sono molto sentiti dai consumatori finali. Per adeguarsi a questa tendenza, i produttori che operano nel settore alimentare possono raccontarsi facendo riferimento alle proprie iniziative a tutela dell'ambiente (la scelta di imballaggi ecologici o di sistemi di efficientamento energetico, soluzioni per ridurre lo spreco alimentare, ecc.).
Inoltre, lo storytelling per essere di impatto deve mostrare ciò che rende davvero speciale il proprio brand e i prodotti realizzati. Per fare ciò, è importante ricordare poche e semplici "regole".
- Essere onesti e realistici: l'autenticità e la trasparenza sono aspetti fondamentali per i potenziali clienti che devono scegliere di acquistare da un'azienda, ma anche per creare rapporti continuativi basati sulla fiducia.
- Essere chiari: i messaggi devono essere di facile comprensione, focalizzando l'attenzione su 2/3 punti chiave. Includere troppi concetti non farà che confondere il messaggio.
- Usare l'emozione: un linguaggio professionale e nel contempo cordiale e amichevole aiuta a coinvolgere emotivamente i clienti, sia nuovi che di ritorno.
- Creare contenuti altamente visivi: location particolari, colori, luci, video, musica e altri elementi possono avere un ruolo determinante per raccontare una storia convincente.
Per approfondire sulle strategie di marketing B2B, leggi anche "7 strategie di marketing per produttori, grossisti e fornitori del settore alimentare".